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La Funzione Non È la Tua Identità: Sei Solo un Ruolo?

Mauro Brocca | Life Mental Coach

Sei Solo un Ruolo Scopri la Tua Vera Identità!
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Il tuo ruolo (CEO) non è la tua identità. Analisi Freud e Jung sul conflitto interno, controllo, follia creativa e il processo di individuazione.

Voi siete l'“Io” delle vostre aziende.

Ma la grande lezione è che l'Io non è mai padrone in casa sua.

Oggi la società chiede efficienza, precisione, regolarità.

Il modello è la macchina.

Per questo, voi siete visualizzati a partire dalle vostre funzioni, dai ruoli che ricoprite, ben rappresentati dai vostri biglietti da visita.

Siete diventati funzionari di apparati.

Freud ci ricorda che siamo anche funzionari di un altro sistema: la specie.

La specie ci usa per la sua economia di conservazione, fornendoci due potenti pulsioni che colloca nell'inconscio: la sessualità (per la procreazione) e l'aggressività (per la difesa della prole).

Tra la tua progettualità (il senso che dai alla tua esistenza) e gli interessi della specie c'è un conflitto tremendo.

Il vostro Io è l'equilibratore.

Deve tenere a bada le espressioni del mondo pulsionale e i divieti imposti dalla società (il super-io).

Questo lavoro costante di aggiustamento è il motivo per cui l'Io è sempre nevrotico.

La nevrosi è questo conflitto tra pulsioni e divieti.

Per raggiungere la sicurezza e la convivenza, l'umanità ha dovuto barattare una parte della sua felicità, che verrebbe dall'espressione piena delle pulsioni.

Questo è il disagio della civiltà.

Il Controllo e l'Ansia del Leader

Il bisogno profondo di controllo si sviluppa sin dall'infanzia, ed è la base per la figura del potere.

Un leader è spesso definito da questo bisogno di controllo generalizzato del mondo circostante.

Però, l’eccesso di controllo può degenerare.

Ogni fallimento può essere interpretato come l'effetto di una persecuzione: questa è la patologia della paranoia.

Nella moderna società dell'efficienza, l'ansia non nasce dal divieto (come nella vecchia società della disciplina), ma dal senso di inadeguatezza. Abbiamo ansia di non essere all'altezza degli obiettivi richiesti dagli apparati.

Jung: Ritrovare la Follia Creativa

Per superare i limiti della funzione e della ragione, non basta la ragione stessa, perché la ragione è solo un sistema di regole che non crea nulla.

Dobbiamo attingere a ciò che Jung chiama il sottosuolo della nostra personalità: la follia, ovvero la dimensione irrazionale. I creativi sono folli. Il nostro inconscio, secondo Jung, non contiene solo sessualità e aggressività (come per Freud), ma è anche il luogo dove risiede una popolazione di possibili esistenze non espresse.

La Meta: L'Individuazione

L'obiettivo fondamentale dell'analisi è l’individuazione. Questo significa: Diventare ciò che sei.

Il percorso di crescita ci impone di imitare dei modelli, ma per realizzarsi bisogna staccarsi dall'imitazione e superare i ruoli e i comportamenti collettivi.

La nevrosi, in ottica junghiana, non è solo l'effetto di un trauma passato, ma è anche un segnale che indica una finalità e delle possibilità di vita che non hai ancora espresso. Se riesci a far fiorire ciò per cui sei nato, raggiungendo l’individuazione, questa è la condizione della felicità.

Manuale d'Uso: L'Identità Oltre la Funzione

  1. Metti in discussione il ruolo: Sei un funzionario della specie e un funzionario degli apparati, ma la tua identità profonda (il tuo "Io") deve bilanciare queste forze. Smetti di definirti solo dalla funzione.

  2. Ascolta la Nevrosi: Se il tuo Io è nevrotico (in costante conflitto), considera questa condizione non solo come patologia, ma come l'indicazione di potenzialità inespresse.

  3. Accedi all'Irrazionale: La coscienza è un lavoro, non uno stato. Per creare e crescere, devi superare l'ordine delle regole razionali e attingere al tuo lato irrazionale, al "folle", perché è lì che nasce la creatività.

  4. Conosciti: La prima condizione per diventare se stessi è conoscersi, conoscere la propria capacità, la propria aretè (parola greca che indica eccellenza, virtù e la piena realizzazione delle proprie potenzialità).

    Come diceva Aristotele, chi non conosce il suo limite, teme il destino.

Parliamone

Se la pressione dell'efficienza ti porta a vivere solo come un "funzionario" e l'ansia di inadeguatezza è costante, è tempo di lavorare sul tuo processo di individuazione.

Sono qui per aiutarti a navigare il conflitto tra la ragione (l'Io) e il sottosuolo irrazionale, e a trasformare le possibilità inespresse in energia direzionale.

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