Ampliare il valore del coaching
- maurobroccalifecoa

- 12 ott
- Tempo di lettura: 3 min

L’importanza del coach impallidisce di fronte all’importanza della persona che viene allenata. È la qualità dell’impegno del cliente a determinare il valore del percorso, non il nome del coach.
Il contesto
Tempo fa ho seguito un dirigente di un’importante azienda internazionale. Era già un leader di grande esperienza, ma sentiva che la sua influenza non raggiungeva abbastanza a fondo l’organizzazione.
Il suo obiettivo era semplice: migliorare la collaborazione interna, creare più sinergie tra reparti e aumentare il senso di appartenenza nel team.
Il metodo
Nel mio lavoro parto sempre da due domande:
Chi sono le persone chiave che possono darti un feedback sincero?
Quali comportamenti vuoi cambiare in modo misurabile?
Il percorso non si basa su teoria, ma su risultati concreti. Il cambiamento viene misurato da chi ti osserva ogni giorno, non da me.
Nel suo caso, abbiamo definito due priorità: costruire relazioni più forti tra le diverse aree aziendali e rendere la comunicazione del team più inclusiva.
Il processo
Abbiamo coinvolto tutti. Il dirigente ha incontrato individualmente colleghi e collaboratori, ha chiesto feedback, ha ascoltato e ringraziato.
Non per difendersi, ma per capire.
Ha introdotto una pratica che considero essenziale: il Feed Forward — chiedere suggerimenti su cosa migliorare in futuro, invece di giudicare cosa è andato male in passato.
Non ha lavorato solo su sé stesso. Ha portato l’intero team dentro il processo. Ognuno ha scelto un’area di miglioramento personale e ha stabilito un contatto costante con i propri stakeholder. In pochi mesi, il livello di collaborazione e fiducia reciproca è cresciuto visibilmente.
I risultati
Dopo un anno, le differenze erano tangibili. Lui era percepito come più aperto, più inclusivo e più capace di valorizzare gli altri. Il suo team era più unito e propositivo. Molti colleghi avevano iniziato a imitare spontaneamente il suo metodo di confronto continuo.
Alla base non c’era un talento particolare, ma disciplina. Ogni settimana si chiedeva:
“Chi non ho ancora ascoltato?”
“Quali idee non abbiamo ancora incluso?”
Domande semplici, ma potenti.
Lezioni chiave
Questa esperienza mi ha ricordato una cosa: il coaching funziona davvero solo con chi vuole mettersi in gioco.
Non serve un coach straordinario. Serve una persona disposta ad allenarsi ogni giorno, a guardarsi dentro e a praticare nuovi comportamenti con costanza.
Capire non basta. Serve la volontà di fare.
Quando un leader accetta di ricevere feedback onesti, di chiedere aiuto e di mantenere la rotta, il cambiamento arriva. E non cambia solo lui: cambia l’ambiente attorno a lui.
Manuale d’uso per chi guida persone
Il cambiamento è tuo. Non delegarlo.
Coinvolgi chi ti circonda. Nessuno cresce da solo.
Chiedi feedback e ringrazia. Non per piacere, ma per comprendere.
Sii costante. La disciplina vince sull’intuizione.
Guida con l’esempio. Il team ti seguirà solo se tu lo fai per primo.
In sintesi
Il coaching è un percorso di responsabilità, non di dipendenza. Il coach accompagna. Ma il cambiamento lo costruisci tu, giorno dopo giorno.
Se senti che è il momento di ampliare la tua leadership e rendere il tuo impatto più concreto, possiamo parlarne insieme.
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