Il pensiero post-formale: le caratteristiche
- maurobroccalifecoa

- 27 set
- Tempo di lettura: 1 min

Il pensiero post-formale non è un concetto teorico da libro di psicologia.
È una capacità concreta che usiamo ogni giorno quando dobbiamo gestire complessità e punti di vista diversi.
Kramer lo descriveva già negli anni ’80 con tre competenze precise:
capire che la conoscenza è infinita e sempre relativa;
accettare che esistano credenze paradossali;
integrare visioni contrastanti dentro un sistema personale di convinzioni.
Rispetto al pensiero formale, quello che Piaget attribuiva agli adolescenti, il salto è evidente. L’adolescente crede che con tempo e risorse giuste si possa arrivare a tutte le risposte. L’adulto che ragiona in modo post-formale, invece, sa che non tutte le domande hanno una soluzione e che ogni risposta dipende dal contesto.
Questa consapevolezza è ciò che distingue chi guida un’azienda o un team.
Non basta analizzare i dati, serve anche accettare l’incertezza e saper tenere insieme prospettive diverse senza doverle ridurre a una sola verità.
Manuale d’uso per l’imprenditore
Considera ogni informazione come relativa al contesto, non assoluta.
Non temere i paradossi: possono aprire nuove strade.
Integra le opinioni contrastanti invece di eliminarle: spesso è lì che nasce la strategia più solida.
Se vuoi capire come allenare questo modo di pensare per gestire meglio scelte complesse e guidare con più lucidità, contattami.








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