Mauro Brocca: comprendere la mente senza complicarla
- maurobroccalifecoa
- 2 ago
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Aggiornamento: 6 ago

Se penso agli inizi del mio lavoro mi rendo conto che è molto cambiata il modo in cui osservo la mente.
Ho preso quello che sembrava confuso e lo ho reso pratico. Niente teorie per il gusto di farle. Solo strumenti. E risultati.
Terapia come sistema
Ritengo che il Mental Coaching ed in particolare la mia tecnica Mind Unlock non è un atto isolato.
È un sistema.
E un sistema funziona solo se è flessibile.
Se lo applichi uguale a tutti, diventa una gabbia. Invece, ogni persona ha un modo diverso di funzionare. Per questo serve un sistema che si adatti. Non il contrario.
Nel lavoro con imprenditori e CEO, questa idea torna utile. Un’azienda è un sistema. E come ogni sistema, deve potersi muovere. Se è rigida, si spezza. Se è flessibile, si adatta. E resiste.
Lo stesso vale per la mente.
La base prima delle scelte
Insisto spesso su un punto: prima di fare scelte, serve una base solida. Perché se la tua struttura mentale è fragile, anche le decisioni più logiche crollano. Ogni scelta nasce da dove poggi i piedi.
Molti dei miei clienti sono pieni di opzioni. Ma se la mente è affollata, confusa o in tensione, decidere diventa un peso. Quello che facciamo insieme è creare fondamenta più chiare. Poi le scelte arrivano, spesso da sole.
Il controllo non è rigidità
Controllare la propria mente non vuol dire bloccarla. Vuol dire sapere dove stai mettendo l’attenzione. Parlo spesso del “controllo nella mia mente” come di un’abilità pratica.
Non spirituale.
Non astratta.
Solo concreta.
Quando impari a osservare i tuoi pensieri da fuori, puoi anche scegliere di interromperli. Non è magia. È allenamento.
Espandere non è accumulare
Crescita non vuol dire fare di più. Vuol dire diventare più ampi, più capaci di percepire. Per me, espandersi significa anche rompere abitudini.
Allargare il campo della propria esperienza.
Non restare nel solito binario.
Questo si applica bene a chi guida aziende: più riesci a vedere, più alternative hai.
E più margine di manovra ti costruisci.
Quando ci si blocca
Sono diretto su questo: molti si bloccano per come parlano a sé stessi. Il tono della voce interna, i gesti che ripetono, gli schemi mentali. Anche le parole che usano.
Ad esempio, se dici “non ce la faccio”, più volte al giorno, il tuo sistema mentale risponde con coerenza.
E ti blocchi.
Basta cambiare tono, ritmo, movimento.
Ma serve qualcuno che te lo faccia notare.
E che ti insegni come farlo diverso.
Il lavoro con i professionisti
Da quando ho iniziato ho sempre avuto a che fare con professionisti: terapeuti, coach, insegnanti.
A volte risulto incomprensibile per il grande pubblico.
Il mio linguaggio è tecnico, ma non complicato.
Parlo a chi lavora con altri.
A chi vuole strumenti, non filosofie.
Questo è il mio approccio.
Lavoro con chi ha responsabilità.
Con chi guida persone, processi, aziende. E vuole farlo con una mente più chiara.
Più leggera.
Più efficace.
L’esperienza sensoriale
Uno degli aspetti più potenti della PNL è il lavoro con i sensi. Perché la mente pensa attraverso immagini, suoni, sensazioni. Se non li conosci, li subisci. Se impari a riconoscerli, puoi intervenire.
Uso spesso l'espressione “date colore alle emozioni, un numero, una forma, una lettera”. Perché la percezione ha una struttura. E una volta che la conosci, puoi cambiarla. Questo cambia come ti senti, come pensi e come agisci.
Manuale d’uso: come usare tutto questo
Osserva il tuo sistema mentale. Chiediti se è rigido o flessibile.
Guarda da dove parti. Hai una base stabile? O stai decidendo in mezzo al caos?
Cambia il modo in cui ti parli. Ascolta il tono, non solo le parole.
Lavora sui sensi. Impara a distinguere immagini, suoni e sensazioni interne.
Non cercare di fare di più. Allarga il tuo modo di percepire.
Se senti che alcune cose ti risuonano e vuoi portare più chiarezza nel tuo modo di pensare e decidere, scrivimi. Non serve un problema. Serve solo voglia di guardare meglio.
Mauro Brocca
Life Mental Coach
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