Perché i critici sono sognatori terrorizzati

Ciao, sono Mauro Brocca.

Viviamo in un mondo che fa troppo rumore.

Ogni giorno ci arrivano notifiche, urgenze, richieste. Le giornate sono piene di riunioni, di messaggi, di "dai che è importante".

Nel frattempo, succede qualcosa di grave: ci dimentichiamo chi siamo.

Non è colpa tua.

Ma se vuoi fare un passo diverso, allora devi partire da qui: serve decostruire la mediocrità.

Mediocrità non vuol dire essere persone scarse.

Vuol dire accontentarsi.

Vuol dire avere talento ma non usarlo.

Vuol dire criticare chi crea, perché creare fa paura.

Molti si nascondono dietro frasi intelligenti per commentare il lavoro degli altri.

Ma spesso, sotto quei giudizi, c’è solo una cosa: paura.

I critici sono sognatori terrorizzati.

Guardano qualcuno fare qualcosa di grande… e si sentono piccoli.

Non lo dicono. Ma si sentono così.

E allora attaccano.

Il primo passo per uscire da questo meccanismo è riconoscere l’insicurezza.

Tutti ce l’abbiamo.

Quella sensazione sottile di non essere all’altezza.

La paura che gli altri ti scoprano.

La paura di fallire.

La paura che, anche se ti impegni, non cambierà niente.

Ma se resti lì, a criticare e osservare da bordo campo, non succederà nulla.

Per iniziare a cambiare, serve un atto di coraggio: scegliere la responsabilità.

La responsabilità di quello che fai.

Di quello che non fai.

Di quello che sei.

E di quello che potresti essere, se smettessi di rimandare.

Io non sono qui per motivarti.

Sono qui per dirti la verità.

Se hai letto fino a qui, probabilmente una parte di te ha già deciso di iniziare.

Quando sei pronto, ci lavoriamo insieme.

Quando ti viene da criticare qualcuno che crea, fermati.
Chiediti: cosa mi sta facendo sentire?
Quando vedi qualcuno ottenere risultati, e ti senti frustrato, chiediti: sto usando il mio potenziale, o sto solo osservando?
Se ti accorgi che hai paura, non cercare di combatterla.
Siedici accanto.
Guardala in faccia.
E poi fai un passo comunque.