Comunicare con chiarezza (e lasciare il segno)
- maurobroccalifecoa
- 22 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Nel mio lavoro come mental coach, una delle difficoltà che vedo più spesso è questa: non ci si capisce.
Comunicare non vuol dire solo parlare. Comunicare vuol dire farsi capire. E capire l’altro.
Molti problemi nei rapporti personali e professionali nascono da messaggi poco chiari, parole dette a metà o ascolti distratti. Quando la comunicazione è confusa, nascono tensioni, dubbi, conflitti. Quando è chiara, invece, tutto diventa più semplice.
Oggi voglio parlarti proprio di questo: come comunicare in modo chiaro, autentico ed efficace.
Cosa vuol dire comunicare bene
Significa che il messaggio arriva nel modo giusto. Chi ascolta capisce quello che intendi dire. E tu capisci quello che ti sta dicendo.
Succede raramente, ma quando succede, si crea una connessione vera.
In ogni conversazione, non importa se è al lavoro, in famiglia o con un cliente, ci sono sempre due parti:
Chi manda il messaggio
Chi lo riceve (e lo interpreta)
Puoi usare le parole, ma anche lo sguardo, i gesti, il tono, i silenzi. Tutto comunica.
Comunicare bene richiede attenzione
Pensa prima di parlare. Parti da cosa vuoi dire davvero.
Usa parole semplici. Evita giri di parole, frasi lunghe, parole complicate.
Ascolta davvero. Non solo con le orecchie. Anche con gli occhi, il corpo, la presenza.
Fermati se serve. Se l’altro non capisce, ripeti. Cambia esempio. Chiedi: “Ti è chiaro?”
Rispetta i silenzi. A volte comunicare bene significa saper tacere.
Le forme della comunicazione
Verbale: le parole che dici. Conta cosa dici, ma anche come lo dici.
Non verbale: postura, mani, viso, tono. Comunicano anche quando non parli.
Scritta: email, messaggi, post. Qui serve ancora più attenzione, perché mancano tono e gesti.
Visiva: immagini, disegni, video. Parlano anche da sole.
Digitale: videochiamate, social, chat. È facile fraintendersi. Usa sempre chiarezza e rispetto.
La parte più importante: saper ascoltare
Ascoltare non vuol dire aspettare il proprio turno per parlare. Vuol dire:
Spegnere le distrazioni.
Guardare l’altro negli occhi.
Non interrompere.
Fare domande per capire meglio.
Riformulare: “Quindi mi stai dicendo che…”
Quando ascolti così, l’altro lo sente. E si apre.
Gli ostacoli più comuni
Rumori (esteri o interni): telefoni, pensieri, emozioni forti.
Preconcetti: giudichi prima ancora di capire.
Paura di dire la cosa sbagliata.
Voler aver ragione.
Non voler affrontare il conflitto.
La buona comunicazione richiede coraggio e presenza. Non perfezione.
Manuale d’uso per comunicare meglio (anche nei momenti difficili)
Respira prima di parlare.
Fai domande semplici.
Sii diretto, non aggressivo.
Guarda l’altro negli occhi.
Usa un tono calmo, anche se sei teso.
Se ti accorgi che c’è confusione, fermati e chiarisci.
Se sei arrabbiato, aspetta.
Se non capisci, dillo. Non indovinare.
Se ti accorgi che l’altro è in difficoltà, ascolta di più e parla di meno.
Ricorda: non devi vincere. Devi capire.
Se vuoi migliorare la tua comunicazione, personale o professionale
È uno dei temi che tratto spesso nei percorsi di coaching. Perché comunicare bene cambia tutto: nei rapporti, nel lavoro, nella vita.
Se senti che vuoi fare un passo in questa direzione, scrivimi. Possiamo parlarne insieme.
—
Mauro Brocca
Life e Mental Coach – Esperto in PNL e Ipnosi
Conduco persone e imprenditori a ritrovare chiarezza, equilibrio e risultati concreti.
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