top of page

L'Albero della Vita - Manuale per riappropriarsi della propria identità

Aggiornamento: 23 ago

Scopri l'Albero della Vita: uno strumento potente per ritrovare identità, direzione e significato.
albero della vita, psicologia narrativa, identità personale, crescita personale, introspezione, coaching identitario, narrazione di sé, strumenti per coach, percorso di consapevolezza, sviluppo personale, radici personali, valori e competenze, sogni e desideri, frutti della vita, foglie relazionali, fiori e semi, autorealizzazione, coaching per imprenditori, storytelling identitario, leadership consapevole, metodo Denborough, riflessione personale, coaching simbolico, riscoperta del sé, equilibrio interiore
Scopri l'Albero della Vita: uno strumento potente per ritrovare identità, direzione e significato.

Oggi stavo andando a fare una passeggiata da Arma di Taggia a Bussana Vecchia.

Durante la camminata, tra panorami meravigliosi, studiavo come i simboli influenzano il nostro modo di pensare. Guardando un ulivo mi sono commosso ed ho fatto questa riflessione che condivido con voi.

Nella frenesia quotidiana, tra riunioni, obiettivi e responsabilità, può succedere di perdere il contatto con ciò che siamo davvero.

Non con il ruolo. Con l’identità.

L’Albero della Vita è uno strumento che ti aiuta a rimettere ordine. A fare chiarezza. A tornare al centro.

È stato ideato da David Denborough nell’ambito della psicologia narrativa. Il principio è semplice: usare la metafora dell’albero per raccontare chi sei. Ma attenzione: non è solo introspezione. È un vero e proprio schema per mappare la tua storia, le tue risorse, le tue relazioni e ciò che vuoi lasciare al mondo.

In questo articolo trovi il manuale d’uso completo: se vuoi, puoi usarlo per guidarti da solo, oppure per accompagnare qualcun altro (collaboratore, cliente, partner) in un viaggio identitario potente e trasformativo.

Come funziona?

Disegna un albero. Sì, proprio un albero: radici, tronco, rami, foglie, frutti, fiori e terreno.

Ogni parte rappresenta qualcosa di te.

Poi, esploralo.

Usa domande, appunti, dialoghi con un coach, con uno psicologo, o anche con te stesso. L'importante è non saltare nessuna parte. Ogni elemento ha un senso preciso. Vediamoli uno per uno.

1. Radici – Da dove vieni

Le radici rappresentano la tua eredità narrativa. Tutto ciò che ha contribuito a formarti. Esperienze, persone, luoghi, insegnamenti.

Domande guida:

  • Quali sono le storie della tua famiglia che ti hanno colpito da bambino?

  • Che tipo di educazione hai ricevuto?

  • Quali libri, film, viaggi o incontri ti hanno cambiato profondamente?

  • Quali eventi ti hanno lasciato un segno? Anche quelli difficili.

Lavorare sulle radici non è nostalgia. È un’operazione di ricostruzione identitaria. Se tagli le radici, l’albero non sta in piedi.

2. Terreno – Il tuo presente

Il terreno è la base reale su cui poggi adesso.

  • Dove vivi? Dove lavori?

  • Chi frequenti ogni giorno?

  • Cosa fai di concreto per te stesso, ogni settimana?

  • Quali spazi nutrono la tua mente, il tuo corpo, le tue relazioni?

Domande scomode ma necessarie:

  • Stai vivendo in un terreno fertile o arido?

  • Le abitudini quotidiane ti sostengono o ti sabotano?

Conoscere il tuo terreno significa rendere consapevole il contesto. È il punto di partenza per ogni cambiamento reale.

3. Tronco – Le tue capacità e valori

Il tronco sei tu, oggi. Solido o fragile, diritto o contorto, non importa. È ciò che ti ha fatto arrivare fin qui.

Tre livelli da esplorare:

a. Valori

  • Cosa conta davvero per te?

  • Quali principi guidano le tue scelte?

b. Competenze

  • Quali abilità padroneggi?

  • Quali doti ti riconoscono gli altri?

c. Storia delle competenze

  • Come le hai sviluppate?

  • In quali momenti sono state cruciali?

Non accontentarti di etichette: "sono bravo a parlare in pubblico". Scava. Quando hai imparato? Da chi? In quale momento della tua vita si è rivelata una risorsa?

Il tronco racconta come sei diventato chi sei.

4. Rami – I tuoi desideri e sogni

I rami vanno in alto. Puntano al futuro. Sono i tuoi desideri dichiarati.

Domande guida:

  • Cosa sogni per te stesso nei prossimi anni?

  • Che tipo di persona vuoi diventare?

  • Che contributo vuoi dare alla tua azienda, alla tua famiglia, alla società?

  • Cosa vorresti che gli altri dicessero di te quando non ci sarai più?

Attenzione: i sogni non sono obiettivi in agenda. Sono visioni personali. Hanno a che fare con senso e identità. Non con performance.

5. Foglie – Le persone importanti

Ogni foglia è una persona che ha lasciato un segno. Vive ancora o è nel tuo passato, non importa.

Domande guida:

  • Chi ti ha influenzato profondamente?

  • Quali relazioni ti hanno nutrito?

  • Chi ti ha aiutato a crescere, anche con uno scontro?

Ricorda: nessun albero è isolato. Le foglie parlano di connessioni. E capire chi ti ha formato, ti aiuta a capire chi puoi formare tu.

6. Frutti – I doni ricevuti

I frutti sono i regali che la vita ti ha dato. Non materiali. Umani.

  • Insegnamenti ricevuti

  • Occasioni che ti hanno cambiato

  • Atti di gentilezza o fiducia ricevuti

  • Eredità emotive o morali

Domande guida:

  • Chi ti ha trasmesso qualcosa che porti ancora con te?

  • Quale dono hai ricevuto che vuoi riconoscere oggi?

È un punto chiave per uscire dalla mentalità del "mi sono fatto da solo". Non è vero. Nessuno lo è.

7. Fiori e Semi – I doni che vuoi lasciare

Infine, fiori e semi sono ciò che desideri trasmettere. Ai tuoi figli, ai tuoi collaboratori, alla tua azienda, al mondo.

Domande guida:

  • Cosa vuoi lasciare dietro di te?

  • Quali valori vuoi passare?

  • In che modo vuoi essere ricordato?

  • Qual è il tuo messaggio?

Fiori e semi sono il senso profondo del tuo percorso. Il tuo impatto.

Come usarlo

Puoi lavorare sull’Albero della Vita in diversi modi:

🧠 Da solo

Ogni giorno, dedica 10-15 minuti a una sezione. Scrivi. Rifletti. Poi, rileggi tutto alla fine. Ti sorprenderà.

🧭 In azienda

Può essere uno strumento di team building, leadership coaching o valutazione personale. Aiuta le persone a ritrovare motivazione e direzione.

L’Albero della Vita non è solo un esercizio creativo.

È un dispositivo narrativo trasformativo.

Serve a ricordarti chi sei, da dove vieni, dove vuoi andare e cosa vuoi lasciare.

Serve a rimettere insieme i pezzi, a ridare significato al caos.

In un mondo che ci spinge a correre, è uno strumento che ti invita a fermarti.

E a ritrovarti.

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
bottom of page