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Non puoi guidare chi non è guidabile

di Mauro Brocca, Life & Mental Coach esperto in PNL e Ipnosi

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Non puoi guidare chi non è guidabile. Come riconoscere chi è pronto al cambiamento e chi invece non lo è.

Ci sono persone che non puoi guidare.

Non perché non siano intelligenti, ma perché non sono disponibili a farsi guidare.

La domanda vera è: come fai a capirlo prima di sprecare tempo ed energie?

È un tema che affronto spesso con imprenditori e manager.

Quando accompagni un team o un collaboratore, il rischio più grande non è sbagliare metodo, ma accettare l’impegno sbagliato.

Puoi essere il miglior coach del mondo, ma se l’altra persona non è disposta a mettersi in gioco, la crescita non avverrà.

I segnali di chi non è guidabile

Nel tempo ho imparato a riconoscerli. Te li riassumo in quattro punti chiari.

1. Non pensa di avere un problema

È la classica persona convinta che tutto vada bene.

Magari ottiene risultati, ma non vede alcun motivo per cambiare.

E se non c’è desiderio di cambiare, non c’è spazio per la crescita.

È come provare a insegnare a nuotare a chi è convinto di essere già un pesce.

2. Segue la strategia sbagliata

Alcuni vanno spediti nella direzione sbagliata.

Puoi aiutarli a correre più veloce, ma sempre verso il punto sbagliato.

Guidare un errore non lo trasforma in un successo.

3. Sono nel lavoro sbagliato

A volte le persone non sono nel posto giusto.

Puoi chiedere loro:

“Se l’azienda chiudesse domani, ti sentiresti sollevato o dispiaciuto? ”Se rispondono sollevato, hai la risposta. Non puoi rendere felice chi, dentro, sa di essere altrove.

4. Pensano che il problema siano gli altri

Questo è il segnale più chiaro.

Chi scarica la responsabilità all’esterno non è pronto per crescere.

E finché punta il dito, non guarda mai dentro di sé.

In questi casi il mio consiglio è semplice: lascia andare.

Non puoi far evolvere chi non vuole farlo.

Il manuale d’uso

Quando lavori con le persone – che tu sia coach, imprenditore o leader – ricorda queste regole pratiche:

  • Accompagna solo chi vuole essere accompagnato.

  • Non difendere cause perse.

  • Non forzare il cambiamento.

  • Concentra energia su chi dimostra apertura.

Guidare non significa convincere. Significa aiutare chi sceglie di cambiare.

In sintesi

Un buon coach, come un buon leader, sa quando è il momento di insistere e quando è il momento di dire “basta così”. Perché non tutto può essere trasformato, ma tutto può essere compreso.

Manuale d’uso: Prima di investire tempo nella crescita di qualcuno, chiediti:

  1. Questa persona riconosce il problema?

  2. Ha la giusta motivazione?

  3. È nel contesto giusto?

  4. Si assume responsabilità o la evita?

Se la risposta è “no” anche solo a una di queste, fermati. Non è ancora il momento per lei.

Se guidi un team o vuoi migliorare la tua capacità di leggere le persone con cui lavori, contattami. Vedremo insieme come applicare le neuroscienze e la PNL per riconoscere chi è davvero pronto a crescere — e come creare un contesto dove il cambiamento diventa naturale.


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