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Quando non senti più niente: il cervello ti sta proteggendo, non punendo

di Mauro Brocca · Life & Mental Coach

Quando il cervello ti protegge
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Vuoi capire cosa il tuo vuoto sta cercando di dirti?

Ti è mai capitato di attraversare un periodo in cui non provi più niente?

Non tristezza, non rabbia, non gioia.

Solo un grande vuoto.

Ti alzi, lavori, parli con le persone, ma dentro sembra tutto ovattato.

Come se la vita avesse abbassato il volume delle emozioni.

Molti pensano che sia un segno di debolezza o di apatia.

In realtà, è spesso un meccanismo di protezione del cervello.

🧠 La verità neuroscientifica dietro al “vuoto emotivo”

Quando vivi stress, dolore o traumi emotivi, il cervello può decidere — inconsciamente — di “staccare la spina” alle emozioni.

È una forma di autoprotezione: il sistema limbico riduce l’attività per impedirti di crollare.

In pratica, la mente dice:

“Se sentire fa troppo male, allora è meglio non sentire affatto.”

Questo stato non è una punizione.

È il modo in cui il cervello ti dà il tempo di recuperare, di riorganizzare le risorse, di non soccombere al dolore.

🧩 Dal punto di vista del coaching e della PNL

Molte persone arrivano da me dicendo:

“Non riesco più a provare niente, neanche le cose belle.”

Ma dietro quel “niente” c’è sempre qualcosa che è stato sentito troppo.

Un sovraccarico emotivo che il cervello ha dovuto anestetizzare.

Attraverso la PNL e la tecnica Mind Unlock, accompagno le persone a riconnettersi gradualmente alle proprie emozioni.

Non forzandole, ma permettendo al corpo e alla mente di sentirsi al sicuro nel sentire.

Quando il cervello percepisce sicurezza, riapre naturalmente i canali emotivi.

Non serve spingere: serve creare spazio.

🌱 Esempio reale

Ricordo una mia cliente, Chiara (nome di fantasia).Dopo la fine di una relazione importante, diceva di “non sentire più nulla”.

Le sembrava di vivere in bianco e nero.

Durante le sessioni, abbiamo lavorato sul riconoscere il corpo come bussola emotiva: piccoli segnali, tensioni, vibrazioni leggere.

Ogni volta che ascoltava un segnale senza giudicarlo, si accendeva un po’ di colore.Un giorno, mi disse:

“Ho pianto guardando un tramonto. Era da mesi che non sentivo niente. È stato bellissimo.”

Non era debolezza. Era rinascita.

🔄 Esercizio pratico: “Il minuto di sentire”

Ogni sera, prima di dormire:

  1. Chiudi gli occhi.

  2. Porta attenzione al corpo.

  3. Chiediti: “Cosa sto sentendo adesso, anche se è piccolo?”

  4. Non cercare risposte logiche. Solo percezioni.

  5. Ringrazia il tuo cervello per come ti protegge, anche quando non capisci come.

Questo semplice gesto crea un ponte tra mente razionale e mente emotiva, e con il tempo il flusso delle emozioni torna naturale.

Il vuoto non è la fine.

È il modo in cui la mente ti prepara a una nuova profondità.

Sentirsi “spenti” è spesso il primo passo verso la vera consapevolezza di sé.

Quando impari ad ascoltare il silenzio interiore, scopri che lì dentro non c’è assenza…ma una pausa necessaria prima del risveglio.

🔗 Vuoi capire cosa il tuo vuoto sta cercando di dirti?

Nel mio percorso di coaching e ipnosi Mind Unlock, ti accompagno a trasformare il silenzio emotivo in forza interiore e lucidità.

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